All Eyes on Rafah aiuta veramente la Palestina?

Un'immagine creata con l'intelligenza artificiale da un fotografo malese (Chaa) e condivisa su Instagram ha raggiunto oltre 40 milioni di condivisioni. La sua particolarità? Il messaggio: All Eyes on Rafah. Occhi puntati su questa cittadina nella Striscia di Gaza che è il centro di numerose operazioni militari.

Questa immagine è stata pubblicata, come ricorda l'Ansa, dopo l'attacco dell'aeronautica militare di Israele che ha provocato un enorme incendio in una tendopoli. Uccidendo, secondo le stime dei media, 45 palestinesi. L'evento ha suscitato forti reazioni internazionali e probabilmente anche questi sentimenti hanno sostenuto il buzz social che ha portato questo visual a diventare virale.

All Eyes on Rafah, di cosa si tratta?

L'immagine raffigura un immenso campo profughi nel quale si viene a creare, combinando tende e altri elementi, lo slogan in questione: All Eyes on Rafah. Ovvero occhi puntati su Rafah, come a dire massima attenzione su quello che sta succedendo. Come ci ri...

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La voce di Sky su ChatGPT è quella di Scarlett Johansson?

Nel comunicato stampa ufficiale, il CEO di OpenAI Sam Altman lo specifica a chiare lettere: la voce di Sky non è quella di Scarlett Johansson e non è mai stata pensata o concepita per somigliare a quella dell'attrice. Eppure noi sappiamo che c'è una versione differente della narrazione in rete:

"On Monday, Johansson cast a pall over the release of improved AI voices for ChatGPT, alleging that OpenAI had copied her voice after she refused a request by CEO Sam Altman to license it".

Come riportato anche dal Washington Post, Scarlett Johansson ha accusato OpenAI di copiare e riprodurre la sua voce dopo aver rifiutato una richiesta di Sam Altman per ottenere la licenza.

Tutto diventa più interessante se consideriamo che la Johansson ha prestato la sua voce all'assistente virtuale nel film Her del 2013, e che Altman ha annunciato la demo della funzione in questo modo.

Sky e Scarlett Johansson

Già nel settembre del 2023 ChatGPT - secondo il comun...

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ChatGPT 4o, la rivoluzione di OpenAI

GPT-4o (o sta per omni) è disponibile al pubblico, anche a quello non abbonato alla versione plus a pagamento. E ha già dato modo di parlare di vera rivoluzione nel mondo dell'intelligenza artificiale. Questa versione, presentata il 23 marzo 2024 con un comunicato ufficiale, promette grandi cose.

In effetti si stavano susseguendo una serie di voci rispetto all'entrata in gioco di OpenAI come competitor diretto di Google (poi siamo arrivati all'accordo con Reddit) ma ciò che stupisce in questi giorni è la nuova versione di ChatGPT. Disponibile anche a chi non ha acquistato versioni avanzate. 

Quali sono i vantaggi di ChatGPT 4o?

Iniziamo dalla base: ChatGPT 4o è capace di interagire attraverso vari sensi umani e non solo grazie alla scrittura. Questa versione accetta come input qualsiasi combinazione di testo, audio, immagine e video e genera la stessa varietà di risultati. Ed è ancora più efficace in termini di velocità. Inoltre può:

  • Rispondere con diverse tonalità vocali.
  • Compr
  • ...
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Social e adolescenti: chi li usa prima dei 14 anni è infelice e va male a scuola

Se usi i social network prima dei 14 anni rischi un basso rendimento scolastico. Ma ci sono anche delle influenze sul morale con veri e propri casi di infelicità. I livelli di benessere e soddisfazione nella vita di chi utilizza cellulare e nuovi mezzi di comunicazione sono al centro della ricerca nota come EYES UP.

Si tratta di un'indagine svolta dall'Università degli Studi Milano Bicocca in collaborazione con Università degli Studi di Brescia, Centro Studi Socialis Associazione Sloworking che ha un obiettivo: "individuare delle prassi educative e didattiche per contrastare gli effetti negativi dell’abuso di tecnologia".

Quali sono i dettagli della ricerca?

Questo studio è stato finanziato dalla Fondazione Cariplo a partire dal 2023 e approfondisce la correlazione tra rendimento scolastico, registrato attraverso le performance scolastiche longitudinali (prove INVALSI) ed esposizione precoce degli adolescenti agli strumenti digitali. Il tutto si basa su una serie di domande somminis...

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Intelligenza artificiale: Financial Times e OpenAI firmano un accordo per i contenuti

Il Financial Times, come riportato dal comunicato ufficiale, ha un accordo con OpenAI per concedere a questa società i contenuti del portale. Obiettivo? Addestrare modelli di intelligenza artificiale. Questo è l'accordo siglato tra la start up sostenuta da Microsoft e uno dei più grandi siti del web.

Oltre a concedere i contenuti per aiutare ChatGPT a migliorare gli output, il Financial Times consente di rispondere alle domande poste dagli utenti con brevi riassunti degli articoli. Seguiti da link alla fonte.

La corsa verso l'intelligenza artificiale

Da un lato ChatGPT può accedere senza temere ripercussioni legali ai contenuti del FT; dall'altro il portale può contare su una visibilità extra, conferita da platea di 180 milioni di utenti (Reuters).

D'altro canto sembra che il Financial Times strizzi l'occhio da sempre a queste tecnologie. Ad esempio, sappiamo che il portale è già cliente di ChatGPT Enterprise e ha sviluppato un proprio programma di intelligenza artificiale Ask FT,...

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Cresce il traffico bot su internet e arriva al 50%

Ecco una notizia che fa tremare le gambe degli esperti di web analytics: il 50% del traffico su internet è composto da bot. Ovvero da programmi automatizzati, non da persone in carne e ossa che cliccano su un link o su un risultato Google per leggere ciò che abbiamo da proporre sul nostro sito web.

A lanciare l'allarme è questo studio condotto da Imperva, azienda impegnata nel campo della cyber security: Bad Bot Report 2024, un report annuale che monitora la situazione del web e permette di valutare come si muove il traffico generato dai bot. Ebbene, lo scenario nel 2024 è peggiorata.

Il 50% del traffico internet è artificiale

Il report di Imperva, società del Gruppo Thales, suggerisce un aspetto importante: quasi la metà del traffico Internet (49,6%), a livello globale, è generato da bot. E questo è solo il dato più evidente. Secondo Erez Hasson, Senior Product Marketing Manager per Imperva, i dati sono impietosi:

"Bad bot traffic has increased inconsistently over the years. In ...

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LastPass: dipendente evita deepfake audio generato con l'intelligenza artificiale

La forza dell'intelligenza artificiale ha cambiato le nostre vite aumentando le possibilità operative, Ma ha dato man forte anche ai malintenzionati. Ne è la prova questo tentativo di attacco ai danni di LastPass, programma per browser per la gestione delle password, attraverso un deepfake audio. 

Il comunicato ufficiale ci aiuta a delineare i contorni della vicenda. La sintesi: un dipendente della nota azienda, già al centro di diverse critiche per le intrusioni registrate nel 2022, ha ricevuto una serie di chiamate sospette, messaggi testuali e vocali su WhatsApp con la voce del CEO Karim Toubba.

Cos'è esattamente un deepfake?

Prima di descrivere la vicenda che ha interessato questo software per la gestione di password personali e aziendali, cerchiamo di capire di cosa stiamo parlando. I deepfake sono delle azioni di sintesi dell'immagine o della voce umana che consentono di riprodurre caratteristiche tipiche di un soggetto.

In altre parole, puoi far fare o dire cose a una person...

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Amazon ha deciso di rimuovere la tecnologia per pagare senza cassa

Qualche tempo fa abbiamo pubblicato un articolo dedicato alla chiusura dei supermercati Amazon Go. Oggi ritorniamo sull'argomento rivolto all'automatizzazione della spesa per sottolineare una nuova battuta d'arresto di questa tendenza: Amazon ha deciso di ritirare Just Walk Out dai vari Amazon Fresh.

Stiamo parlando della filiera dedicata ai generi alimentari che ha anche delle sedi fisiche dove le persone possono fare la spesa come in un qualsiasi supermercato. Come riportano diverse fonti - in primo luogo The Information e la CNN - l'assenza del controllo umano per adesso non funziona.

In cosa consiste il sistema Just Walk Out

Amazon ha presentato la tecnologia Just Walk Out come il futuro, il progresso, la rivoluzione della vendita al dettaglio che permette al pubblico di entrare in un negozio, prendere i prodotti della spesa e uscire senza pagare direttamente. Quindi si tratta di un sistema che mette da parte l'intero checkout standard.

amazon

Come mostra l'immagine (fonte Amazon), ...

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L'intelligenza artificiale comprende il tono empatico della voce

I confini dell'intelligenza artificiale avanzano senza soluzione di continuità e oggi possiamo confermare che, grazie a determinate applicazioni, l'AI mira a comprendere le emozioni attraverso il tono della voce.

Di interfacce vocali gestite dall'AI ne abbiamo viste tante, ma una delle più recenti ha la possibilità di interagire attraverso le lenti dell'empatia. Stiamo parlando di Hume AI, strumento che ha come obiettivo non solo di comprendere il significato delle parole ma anche l'intonazione e i sentimenti che nasconde una determinata flessione della voce umana nel momento in cui pronuncia termini o frasi.

Comprendere oltre le parole pronunciate

Sappiamo bene che quando parliamo non pronunciamo solo dei termini ma comunichiamo dei significati in base a come moduliamo il tono di voce, che può essere euforico o triste. O ancora infuriato, esausto, sommesso. L'obiettivo di Hume AI è proprio quello di capire le emozioni e rispondere in modo adeguato.

"At Hume, we’re directly optim...

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La generazione Z preferisce gli user generated e sta abbandonando Netflix

Uno studio condotto da Deloitte (qui trovi il report) svela un comportamento singolare della Gen Z, la generazione zeta che comprende chi è nato dalla metà degli anni '90 del XX secolo e i primi anni 2010: una buona fetta del pubblico preferisce guardare contenuti sui social media, generati dagli utenti.

Questo vuol dire che, in estrema sintesi, si abbandonano piattaforme come Netflix che mettono a disposizione grandi cataloghi di serie TV, film e documentari. Ma non riescono a intercettare la modalità di fruizione di un pubblico che ormai preferisce intrattenersi con gli user generated content.

Gen Z: preferisce i social a Netflix?

Non si parla di un vero e proprio abbandono di queste realtà. Però la migrazione verso piattaforme legate agli UGC ha dei motivi. In primo luogo la capacità di trovare contenuti in linea con le esigenze.

Chi rientra in quella che viene definita generazione zeta preferisce ottenere dei risultati personalizzati in base al contributo degli algoritmi dei va...

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