La settimana scorsa, il podcast del Caffettino più amato dalla mia community è stato quello di martedì 3 maggio, in cui ho parlato della recente chiusura di alcune sale per esport in Italia.
È un argomento molto importante per il nostro Paese, per i giovani, per il PIL, per lo sport ma anche per il futuro. La notizia, per l’appunto, è che l'Agenzia delle Dogane e Monopoli ha chiuso nei giorni scorsi diverse sale per esport, conosciute anche come sale LAN (Local Area Network). Per chi non lo sapesse, in questi locali si possono affittare postazioni pc e console per sfide e tornei con videogiochi come Fifa o Fortnite. Ho parlato in diverse occasioni dell’importanza degli esport e, in generale, del gaming, anche in termini economici. Ma il mondo della politica è miope rispetto agli addetti ai lavori che, come me, hanno chiaro il valore di questo settore.
Il problema è che la burocrazia si fonda su vecchie regole che magari riguardano giochi come quelli a gettoni, le quali purtroppo v...
Tra i cinque podcast del Caffettino che ho pubblicato la settimana scorsa, la mia community ha apprezzato di più quello di giovedì 28 aprile, dedicato a un grande traguardo raggiunto proprio dal podcast, che è arrivato alla cifra tonda delle mille puntate.
Si tratta di un record assoluto per un podcast dedicato alla tecnologia, perché per la prima volta in Italia un contenuto di questo tipo conquista un risultato del genere. Ma la soddisfazione più grande per me è aver imparato moltissimo da questa esperienza, oltre che dai numerosi mentor e amici che mi hanno ispirato negli ultimi anni. Tra le persone da cui ho imparato tanto, però, devo assolutamente citare i miei ascoltatori e, non ultimo, me stesso. Durante l’avventura del Caffettino posso dire di aver voluto smettere almeno tre volte e, l’ultima, gli amici della mia community Telegram mi hanno supportato e convinto del fatto che il mio era un percorso da portare avanti.
Il podcast del Caffettino mi ha insegnato ad avere una m...
La settimana scorsa, il podcast del Caffettino preferito dalla mia community è stato quello di venerdì 22 aprile, Giornata della Terra, in cui ho parlato dell’importanza di salvaguardare il pianeta e di una bella iniziativa di Treedom.
La Giornata della Terra è un giorno speciale, perché ci ricorda quanto è importante darsi da fare per preservare l’ambiente. Questa ricorrenza cade un mese e un giorno dopo l’equinozio di primavera, è sostenuta da 193 Paesi ed è nata nel 1969. C’è da immaginare che all’epoca non ci fosse la stessa preoccupazione che c’è oggi per le tematiche ambientali, ma chi ha istituito la Giornata della Terra ci aveva visto lungo: i cambiamenti climatici e il surriscaldamento globale, che una volta si percepivano come relativamente gravi, ora sono problemi che viviamo quotidianamente sulla nostra pelle. Ma, tutt’ora, c’è chi non si rende conto della portata di questi problemi.
A me sembra di vivere nel film Don’t Look Up, che poco tempo fa è stato un grande succ...
Tra i cinque podcast del Caffettino che ho pubblicato la settimana scorsa, la mia community ha apprezzato maggiormente quello di venerdì 8 aprile, in cui ho fatto una riflessione sulla fiducia.
Sono partito dal presupposto che oggi fidarsi è la cosa più difficile del mondo. Tralasciando i rapporti personali, pensiamo soltanto al nostro lavoro. Rimanendo in ambito professionale, è davvero arduo fidarsi delle persone: questo vale sia per quelle che lavorano all’interno della nostra organizzazione, sia per quelle esterne ad essa. Infatti tutti noi imprenditori e professionisti sappiamo che non è semplice delegare e aspettarsi che gli altri facciano le cose come ci aspettiamo. E allo stesso tempo è altrettanto difficile fidarsi dei clienti, che magari possono abbandonarci da un momento all’altro, o dei nostri fornitori. Di conseguenza, non ci fidiamo di nessuno.
D’altronde ci sono diverse situazioni che possono minare la nostra fiducia nel prossimo, come il collega che vuole farci le ...
La scorsa settimana, il podcast del Caffettino che la mia community ha amato di più è stato quello di venerdì primo aprile, in cui ho fatto un ragionamento sulla creatività.
Sono partito, come faccio spesso, da un episodio personale: il fine settimana precedente sarei dovuto andare in gita insieme a mio figlio e alla mia compagna per goderci il sole primaverile, ma un piccolo malanno ci ha costretti a casa. Osservando i giochi che facevamo con il piccolo ho pensato che la creatività è del tutto naturale, nel senso che fa parte di ciascuno di noi. Ma al di là della creatività che serve per stare dentro quattro mura (come sanno bene i genitori), ho fatto anche una riflessione sul mio lavoro, che consiste nel creare cose che prima non c’erano. Spesso dimentichiamo che la creatività ha bisogno di essere allenata e siamo schiavi delle sovrastrutture.
In pratica ci vergogniamo terribilmente di vedere cose che gli altri non vedono, di immaginare luoghi che non esistono o di scrivere nuov...
Tra i cinque podcast del Caffettino che ho pubblicato la scorsa settimana, la mia community ha preferito quello di venerdì 25 marzo, in cui ho fatto un ragionamento a partire dal fatto che dieci anni fa è stato il mio ultimo giorno da dipendente.
Infatti, proprio la scorsa settimana, guardando LinkedIn ho notato che da dieci anni esatti non sono più dipendente. Dal 2004 al 2012 ho avuto la fortuna di lavorare in tante imprese e agenzie, seguendo anche progetti di successo come quello dei Gormiti, la digital tranformation dello stesso gruppo Preziosi o il primo social di brand fuori dal coro per Sanpellegrino Nestlé. Sono stati otto anni veramente importanti, utili e formativi per diventare chi sono oggi. Colleghi, manager, capi: fondamentalmente chiunque ho incontrato in quel periodo ha aggiunto valore a quello che sono. E vi dirò di più. Sono state importanti anche le persone con cui mi sono scontrato.
Perché anche chi ostacola il nostro percorso e ci crea dei problemi può permet...
Il podcast del Caffettino della scorsa settimana che la mia community ha apprezzato di più è stato quello di venerdì 18 marzo, in cui ho parlato di come gestire la fine dell’amore con un cliente.
Come reagire a un cliente che non vuole più lavorare con voi? Personalmente come fornitore sono stato lasciato diverse volte nella mia vita. Alcune con largo anticipo con PEC o raccomandata, altre con il giusto anticipo di un paio di mesi mediante un preavviso via mail e altre ancora con una call dell’ultimo minuto, senza alcun tipo di romanticismo. Ma al di là di come ci lasciamo con i nostri clienti e del perché questo avviene, la cosa più importante da considerare è come noi reagiamo a questa situazione. Anzi, dovremmo interessarci unicamente a questa cosa. So che è facile da dire e molto più difficile da mettere in pratica, ma non dobbiamo prenderla sul personale.
Anche io in passato sono caduto in questa trappola: l’errore più grave che ho fatto è stato pensare che il cliente ce l’av...
Il podcast del Caffettino della scorsa settimana preferito dalla mia community di Guerrieri è stato quello di venerdì 11 marzo, in cui ho parlato dell’entusiasmo per il contatto fisico che ritorna con gli eventi.
Recentemente ho partecipato a Franchising Meet, un bell’evento di Scai Comunicazione che metteva in contatto persone che hanno un brand nel mondo del franchising con chi ha intenzione di lanciarne uno. E nel nome dell’evento c’è la parola “meet", che è anche uno degli strumenti che insieme a Zoom e a Microsoft Teams abbiamo utilizzato spesso, specie negli ultimi anni. Il nome della piattaforma significa “incontro”, anche se si tratta di incontri digitali. Per carità, io amo il digital public speaking, al punto che su Learnn ho un corso dedicato a questo argomento. Però devo ammettere che quando vedo delle persone che parlano faccia a faccia, un po’ mi emoziono.
Perché è bello vedere degli esseri umani che si confrontano dal vivo spendendo il proprio tempo in una relazione...
Tra i cinque podcast del Caffettino che ho pubblicato la scorsa settimana, la mia community ha amato maggiormente quello di mercoledì 2 marzo, dedicato a un’app che ha preso posizione rispetto al conflitto in atto in Ucraina.
Parliamo di Google Maps, che non fornisce più le informazioni sul traffico nel Paese straziato dalla guerra. In questi giorni stiamo vedendo come tante aziende si stiano schierando dalla parte dell’Ucraina, scegliendo di boicottare a modo loro la Russia. In particolare, il caso di Google Maps è interessante perché bloccare un servizio molto importante come la funzionalità relativa allo stato del traffico fa sì che gli utenti possano utilizzare l’applicazione in Ucraina, ma senza poter vedere gli spostamenti dei veicoli. E questo è fondamentale per evitare che i russi possano visualizzare le informazioni sul traffico in tempo reale, monitorando gli spostamenti dei civili in fuga.
Purtroppo la decisione di Google non basta a risollevare le sorti dell’Ucraina, m...
Il podcast del Caffettino della scorsa settimana che la mia community ha apprezzato di più è stato quello di venerdì 25 febbraio, in cui ho spiegato perché allenarsi è più bello e formativo di vincere.
Il fatto è che tutti quanti vogliono vincere: c’è chi punta a ritirare premi, chi a essere intervistato, chi a ottenere il successo economico e così via. Ma solo in pochi vivono il proprio percorso godendosi ciò che stanno facendo o capendo il valore delle difficoltà in cui si trovano. Parliamo dell’esercizio quotidiano, di quello che viene definito “sbattimento”, di quando proprio non abbiamo voglia di lavorare o peggio, di quando il mercato ci rema contro. E chi riesce a superare tutto raggiungendo i propri risultati difficilmente comunica i problemi che ha dovuto affrontare sulla sua strada, ma parla solo dei traguardi conquistati. Cosa accadrebbe se non fosse così?
Credo che se le persone di successo parlassero delle difficoltà che hanno dovuto affrontare, i corsi motivazionali ...
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