Il candidato USA è un fake, ma Twitter lo verifica.

Siete certi che dietro il Caffettino ci sia io in persona e non qualcun altro? Ovviamente vi sto provocando, perché la mia identità è verificata al cento per cento. Ma attenzione, perché online è facile creare false identità facendosi passare per qualcun altro. È ciò che ha fatto uno studente di diciassette anni negli Stati Uniti, creando un account fake di un candidato repubblicano alle elezioni americane. Fin qui tutto normale, ma la vera notizia è che Twitter ha verificato l’account, concedendogli il badge blu che permette alle persone di sapere che un profilo di interesse pubblico è autentico. Quali sono state le conseguenze della bravata di questo teenager?


Una volta verificato l’account gli utenti hanno iniziato a interagirci, come se fosse di una persona reale. In particolare, il profilo era quello di Andrew Walz, candidato del Rhode Island che aveva come slogan: “Facciamo il cambiamento a Washington insieme”. In seguito però la storia è venuta a galla grazie a CNN Business, ch...

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Google vieta l’iscrizione agli under 14.

Il nostro Caffettino si può gustare a ogni età, ma online ci sono contenuti che non dovrebbero essere alla portata di tutti. Per questo Google dal 31 marzo introdurrà nuovi termini di servizio, secondo i quali per creare un account i minori di 14 anni dovranno essere supervisionati da un genitore o da un tutore legale. In particolare, per creare un nuovo account si dovrà passare per un’app disponibile sia per Android che per iOS, Google Family Link, che permette agli adulti già in possesso di Gmail, di un’app o in generale di un profilo Google di creare un altro account collegato ai minori di età inferiore ai 14 anni. Ma come funziona nel dettaglio Family Link?


Al momento non è ancora chiaro come avverrà concretamente il controllo sui ragazzi, ma è già noto che con Family Link si potranno gestire le impostazioni del profilo Google dei propri figli, le applicazioni e i tempi di utilizzo, sarà possibile limitare l’accesso a contenuti inappropriati su Play Store ma non solo: si potrà anc...

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I vostri gruppi WhatsApp si trovano su Google?

Il nostro Caffettino naturalmente è indicizzato su Google, ma cosa direste se lo fossero anche contenuti privati come i vostri gruppi di WhatsApp? Se vi sembra impossibile, devo dirvi che non è così. Infatti la privacy dei gruppi è a rischio, come ha rivelato il giornalista tedesco Jordan Wildon: stando alla sua scoperta, mediante specifiche ricerche su Google si possono trovare i collegamenti alle chat di gruppo di WhatsApp, avendo accesso ai nominativi delle persone che ne fanno parte e ai loro numeri di cellulare. La scoperta di Wildon è stata confermata dall’ingegnera Jane Wong, che ha trovato oltre 400mila Url pubbliche di gruppi mediante una banale ricerca.


Come è possibile? Il fatto è che i gruppi di questi programmi di messaggistica hanno un link: gli amministratori di un gruppo possono condividerlo con altre persone per invitarle a entrare nella chat, facendo in modo che lo stesso link venga pubblicato in rete. WhatsApp, di fronte alle richieste di spiegazioni arrivate da più...

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Sette italiani su dieci lavorano nel tempo libero.

Se siete oberati di lavoro, staccate la spina per qualche minuto e concedetevi questo Caffettino. Vi aiuterà a capire che non siete gli unici stakanovisti a dedicare gran parte del tempo all’attività lavorativa, anche fuori dall’ufficio. Infatti la notizia di oggi è che sette italiani su dieci si portano il lavoro a casa e in ferie, rispondendo a telefonate, email e messaggi. A dirlo è un’indagine del Randstad Workmonitor condotta in trentaquattro Paesi, che rileva come il 71% degli italiani lavora anche oltre l’orario d’ufficio. E non parliamo soltanto di imprenditori, ma anche di manager e dipendenti, che sono sempre più reperibili durante il proprio tempo libero.


Nella classifica dei più grandi lavoratori del mondo il primato assoluto è della Cina (89%), mentre gli Stati Uniti sono sotto di noi con il 64%. Anche rispetto agli altri Paesi europei siamo molto più stakanovisti, se pensiamo che addirittura la Germania, con la sua altissima produttività, segna una percentuale del 60%. P...

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I contenuti oltre il coronavirus.

Se siete stanchi di leggere notizie che riguardano esclusivamente il coronavirus, questo Caffettino fa per voi. Oggi infatti parliamo della creazione di contenuti al di là delle tendenze che si impadroniscono dell’informazione, proprio come nel caso del famigerato virus. Non è possibile che i portali, i siti e i quotidiani di ogni Paese parlino soltanto di questo, come se nel mondo non stesse accadendo nient’altro. Eppure, andando sui vari aggregatori di notizie come Google News, sembrerebbe l’esatto contrario. Tra l’altro il fenomeno è molto più esteso di così, perché riguarda anche i siti specialistici, ad esempio quelli che si occupano soltanto di informazione tecnologica.


Ciò accade perché il pubblico è talmente assuefatto alle tendenze che i creatori di contenuti come Youtuber, podcaster o blogger non potrebbero parlare di altro, anche se lo volessero: l’algoritmo non premia i contenuti differenti rispetto a quelli legati ai trend, perché molto semplicemente in quel momento non i...

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Tre motivi per realizzare podcast aziendali.

Nel nostro Caffettino parliamo frequentemente di aziende, ma spesso anche loro hanno qualcosa da dire. E sicuramente anche per loro i podcast possono rivelarsi un mezzo ideale di comunicazione. Infatti, se fino a qualche tempo fa il podcast era visto come una sorta di puntata radiofonica dal contenuto artistico, da tempo anche in Italia questo strumento è diventato un asset importante per le imprese. Naturalmente sono di parte, per via della mia masterclass e dei miei corsi, ma è un fatto che i podcast possono dare slancio ad un’azienda, facendo in modo che l’ascoltatore si senta più vicino a chi comunica. Di certo fare podcast è faticoso, perché ogni giorno bisogna realizzare e comunicare un contenuto, senza contare che non c’è uno staff ad aiutarci poiché siamo soli davanti al microfono. Ma nonostante questo aspetto, vi assicuro che vale la pena realizzare dei podcast per la vostra azienda. Perché? I motivi sono tre.

  • Efficacia.

Il primo motivo per cui un’azienda dovrebbe fare p...

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Fisco: è caccia agli evasori sul web.

Il Caffettino è una buona abitudine, come pagare le tasse. Per chi non le paga volentieri, il Fisco italiano mette in campo nuovi strumenti contro l’evasione fiscale, avvalendosi degli indizi online per scovare i furbetti. Si tratta di una prassi utilizzata da tempo in diversi Stati che trovano gli evasori grazie alle immagini, ai messaggi e alle informazioni degli utenti: negli Stati Uniti questa pratica è in uso da molto, come anche in diversi Paesi europei, ma ora anche in Italia sta prendendo piede la consuetudine di cercare gli evasori attraverso le fonti cosiddette secondarie. L’ultimo caso riguarda un comune abruzzese dove un’azienda è stata incastrata tramite Street View.


In particolare, il comune abruzzese di Pineto ha accertato che per quattro anni l’azienda in questione non aveva versato l’imposta di pubblicità, semplicemente analizzando alcune foto scaricate da Street View: le immagini mostravano un veicolo su cui era installato un cartellone pubblicitario, per il quale ap...

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Anche le auto avranno le orecchie.

Il Caffettino di oggi parte con una notizia che potrebbe rivoluzionare il nostro modo di guidare: le auto a guida autonoma saranno in grado di riconoscere i suoni. Parliamo di quelle vetture sempre più connesse e intelligenti, che grazie a telecamere e sensori sono capaci di riconoscere la strada, di rilevare situazioni di eventuale pericolo e naturalmente di portarci a destinazione. Fino ad ora a queste vetture mancava il senso dell’udito, ma oggi i ricercatori del Fraunhofer Institute for Digital Media Technology stanno sviluppando dei sistemi basati sull’intelligenza artificiale che permettono alle auto di riconoscere anche i suoni, rendendole ancora più intelligenti.

Ma come funziona questa tecnologia? All’esterno del veicolo sono stati installati dei microfoni protetti da un involucro, molto simili alle antenne dedicate alla radio, che percepiscono i rumori aerei con molto anticipo rispetto al conducente. I microfoni sono collegati a una centralina gestita da un software che consen...

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Emoji: il linguaggio del futuro?

Bentornati al Caffettino. Oggi parliamo di emoji e in particolare di chain text: letteralmente significa testo o messaggio a catena, più semplicemente la definizione si riferisce a frasi composte da parole che sono un mix di lettere ed emoji. I chain text si chiamano così perché sono i successori delle catene di Sant’Antonio che ricevevamo via mail diversi anni fa. Sono nati intorno al 2015 sui social anglosassoni, dato che la lingua inglese si presta particolarmente ai giochi di parole. E da allora il fenomeno è cresciuto esponenzialmente fino ad arrivare anche in Italia, dove al momento però è ancora di nicchia.

Come sappiamo le emoji, faccine o simboli più o meno divertenti, stanno rivoluzionando il linguaggio sui social network e sui social media in generale. Il fenomeno dei chain text però va oltre l’utilizzo di una semplice icona per esprimere un concetto: si tratta di veri e propri rebus che, fondendo testo ed emoji, richiedono abilità sia nella scrittura che nel decifrare i gioc...

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Il Caffettino in podcast fa bene anche a Spotify.

Come direbbe qualcuno, il Caffettino di oggi è un metapodcast, ossia un podcast che parla di podcast. Parliamo infatti di come i podcast contribuiscono al successo di Spotify, il celebre servizio di streaming on demand dove tra l’altro trovate anche il nostro Caffettino. Ma torniamo alla notizia: Spotify ha da poco reso noto che nel corso dello scorso anno l’ascolto dei podcast è aumentato del 200%. Un dato sorprendente, se si considera anche che in catalogo i podcast disponibili sono più di 700mila contro gli oltre 30 milioni di brani musicali: nonostante i podcast siano di molto inferiori rispetto alla musica, emerge un forte interesse da parte del pubblico nei loro confronti.


Nel 2019 sono aumentati anche gli utenti a pagamento: gli abbonati premium sono 124 milioni, cioè un 29% in più rispetto all’anno precedente, la crescita più alta mai registrata dall’azienda. Per quanto riguarda il totale degli iscritti alla piattaforma parliamo di 271 milioni di utenti, con un incremento del ...

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