Spotify Greenroom all’attacco di Clubhouse.

Jun 20, 2021

Dal lunedì al venerdì, alle 7:30, pubblico il podcast del Caffettino. Si chiama così perché chiacchiero con i miei ascoltatori come se fossimo davanti a una macchinetta del caffè virtuale di notizie e tematiche che riguardano il business, il marketing e il digital. E a proposito di digital, questa settimana nel Caffettino che è piaciuto di più alla mia community ho parlato di una nuova funzionalità che Spotify ha lanciato all’interno della sua applicazione: Greenroom.

 

Spotify intendeva entrare nel mondo dei social audio da diverso tempo e oggi eccolo qui, a fare concorrenza diretta a Clubhouse. Tra le altre cose, l’obiettivo di Spotify è arrivare alla fine del 2022 con un’offerta costituita al 50% da contenuti non musicali. Per questo motivo, prima ha inserito nell’app i podcast e ora anche Greenroom. Ma quali sono le differenze sostanziali tra Clubhouse e questa nuova funzione? E come possiamo sfruttarla?

 

  • La prima differenza è che, al contrario di Clubhouse, Greenroom mette a disposizione degli utenti una chat testuale che permette loro di parlare all’interno della room. Si tratta di una funzionalità molto utile, perché ad esempio è possibile inserire il link del proprio sito o informazioni di ogni genere. Non solo: durante un’intervista tra due o più persone che parlano, mentre con Clubhouse gli ascoltatori restano in attesa, con Greenroom possono comunicare tramite chat.

 

  • La seconda funzione, che personalmente ritengo vincente, consiste nella possibilità di registrare in automatico la conversazione che si tiene all’interno della room. In questo caso ci sono due opzioni: è possibile mettere a disposizione dei partecipanti la registrazione in alta definizione e in formato Mp3, oppure addirittura trasformarla in un podcast che viene pubblicato proprio su Spotify. In entrambi i casi, il moderatore deve attivare la registrazione all’inizio della conversazione nella room.

 

  • Infine, la terza differenza con Clubhouse è che Greenroom permette agli ascoltatori di esprimere il proprio parere positivo con delle gemme. Queste ultime sono come dei Like e vengono visualizzate all’interno del profilo di chi organizza la stanza. In pratica, indicano il successo dell’utente come host oppure come speaker e, di conseguenza, il successo della room. Grazie alle gemme, il ranking non è dato più solamente dai follower, ma anche dal consenso del pubblico.

 

Per concludere, Greenroom è rivoluzionario? No. Va testato? Sì. Perché come sempre, i social vanno messi alla prova. Naturalmente però bisogna farlo con le pinze: il consiglio che vi do è di dedicare il giusto tempo a questi strumenti. Magari potete stare su Greenroom mezz’ora o un’ora al giorno, ma non intere giornate. Questo perché, se da un lato vale la pena testare, dall’altro non è il caso di togliere tempo al nostro business per ascoltare persone che, spesso, hanno poco da dire.

E voi cosa ne pensate?

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Buon ascolto e condividete!

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