Una Wikipedia russa. Ecco cos'è Ruwiki, un'enciclopedia online che riprende lo stile divulgativo dello storico portale lanciato da Jimmy Wales e Larry Sanger il 15 gennaio 2001. Il lancio, secondo le notizie riportate da Reuters, è avvenuto nel 2024 ma i test hanno preso il via già nel 2023. E in poco tempo i contenuti del portale ru.ruwiki.ru hanno superato quelli presenti su Wikipedia in lingua russa.
Le tensioni tra il Cremlino e l'enciclopedia online più famosa del web sono cresciute, soprattutto dopo l'ultima invasione dell'Ucraina. E proprio tre mesi dopo, Vladimir Putin ha dato il via libera per la realizzazione di piattaforme alternative. Vladimir Medeyko – l’ex direttore di Wikimedia Russia, la versione russa dedicata a chi vive in questo paese – ha deciso di creare un arrangiamento differente.
Obiettivo finale: come suggerisce il Corriere della Sera, fare in modo che aumentino le risorse informative in lingua russa senza fare riferimento a questioni problematiche e imbarazzanti per il Cremlino.
Da qui nascono i timori per un aumento della censura online dei contenuti manipolati. Anche perché su Ruwiki gli utenti non possono modificare le pagine. Per ora questo portale permette solo di leggere i contenuti che sono stati copiati dalla versione russa di Wikipedia, modificandoli in modo strategico. Secondo Wikipedia, le modifiche saranno possibili ma sempre sotto il controllo superiore.
Atterrando sulla home page puoi notare che si tratta di un sito web che riprende lo stile di Wikipedia in termini di pulizia e semplicità delle pagine. Anche se c'è un'attenzione di più al visual.
Sempre secondo Reuters, che cita diverse fonti russe, gli articoli più letti durante la fase di beta testing riguardavano le persone scomparse nel 2023, l'escalation del conflitto arabo-israeliano, l'operazione militare russa in Ucraina e i film di successo in Russia. Tempo medio trascorso sul sito: ben 6 minuti.
Ma quali sono i contenuti modificati da Ruwiki? Il Corriere ci lascia una lista parziale ma significativa: la guerra in Ucraina viene definita operazione militare speciale, le critiche contro Putin scompaiono, le proteste di Euromaidan, scoppiate sempre in Ucraina nel 2013, vengono definite come colpo di stato.
Chi finanzia tutto questo? Secondo Il quotidiano Kommersant - citato da Reuters - non abbiamo dati ufficiali su chi ha investito nel progetto e neanche sul costo generale del portale. Sappiamo solo che il portale è su server russi, gestito da un'organizzazione russa indipendente dal governo.
In passato l'idea era quella di navigare attraverso un internet universale. Oggi questa visione sembra tramontata e la nascita di Ruwiki risponde a una logica in cui si impone una rete sfaccettata.
D'altro canto, Wikipedia sarà sempre attiva in Russia ma - secondo te - quale portale verrà consultato e utilizzato dai russi come fonte: la versione occidentale o quella allineata alla narrazione fedele a Putin?
Difficile dirlo. Di sicuro sappiamo che, rispetto al passato, almeno oggi possiamo avere un confronto. Anche se Ruwiki ruba spazio informativo c'è ancora la possibilità di creare una dialettica tra le parti.
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