Chi segue il Caffettino sa che solitamente parliamo di news legate al mondo della tecnologia, dei social e del marketing. Ma oggi vorrei mettere da parte le notizie per trattare un argomento che mi sta molto a cuore, ossia il problema che riguarda la polarizzazione della comunicazione odierna. Infatti soprattutto al giorno d’oggi assistiamo a una ricerca degli estremi, che vengono comunicati o messi l’uno contro l’altro in moltissimi contesti come la politica, l’attività commerciale e la ricerca del personale. Ma al dì là di questi ambiti specifici, all’interno di questo podcast voglio concentrarmi in particolare sulla polarizzazione della comunicazione legata alle persone comuni.
Pochi giorni fa ho affrontato l’argomento sui social con un paio di persone in privato e ne sono scaturite alcune riflessioni interessanti che intendo condividere anche con voi. Partiamo dall’assunto che noi persone normali, cioè individui che fanno cose comuni e affrontano problemi comuni, rappresentiamo la stragrande maggioranza dei casi e, possiamo affermare con una certa sicurezza, degli italiani. Siamo persone che affrontano ogni giorno sfide difficili e complesse, con i mezzi che abbiamo a disposizione. A questo punto la domanda è: alla luce di questa realtà, perché invece la comunicazione è sempre rivolta esclusivamente alle persone speciali?
In altre parole, su ogni canale vengono raccontate ogni giorno soltanto le storie dei migliori o dei peggiori. E se ci pensiamo questo stato di fatto ci mette di fronte a uno scenario piuttosto disarmante, perché assistiamo di continuo alla lotta tra gli eroi (o presunti tali) del nostro tempo contro i farabutti dei nostri giorni. Solo per fare alcuni esempi, ciò accade in questo periodo di coronavirus come anche nel mondo del business: vediamo soltanto i migliori dei buoni contro i peggiori dei cattivi, ma la realtà non è affatto quella che ci viene mostrata. E dal canto nostro ci sentiamo inadeguati, non avendo né le qualità né le occasioni per far parte degli eroi o dei farabutti.
C’è una soluzione possibile? Io credo che i media dovrebbero avere il coraggio, il tempo e la voglia di approfondire il racconto delle persone normali, documentando la vita reale. Perché se si polarizza anche la comunicazione legata alle persone comuni e se si racconta soltanto una parte di loro significa che la comunicazione ha fallito nel suo scopo. Questi ragionamenti possono dimostrarsi utili anche per i professionisti e gli imprenditori, che invece di affidarsi ai guru del momento dovrebbero raccontare le storie reali dei propri clienti e ricordarsi sempre che loro fanno impresa in qualità di persone normali e non sono gli Elon Musk o i Bill Gates della situazione.
E voi cosa ne pensate?
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Buon ascolto e condividete!
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