La novità è questa: ChatGPT è di nuovo disponibile in Italia. Ricapitoliamo i punti essenziali di questa storia: lo scorso mese ChatGPT - il prodotto di OpenAI che consente di interagire con un chatbot basato su intelligenza artificiale e apprendimento automatico - è stato bloccato dal Garante della Privacy.
Questo avviene a livello nazionale, in Italia. Precisiamo: OpenAI ha sospeso il servizio dopo che sono state poste delle questioni relative al trattamento dei dati. Per evitare il peggio si è preferita la strada della precauzione, scatenando l'ira degli entusiasti che hanno puntato il dito sulla burocrazia italiana.
Questo è il comunicato stampa del Garante della Privacy che auspicava le modifiche alla piattaforma. In realtà anche in altri paesi hanno iniziato a lavorare su questi punti. Di fatto, OpenAI ha lavorato sui passaggi critici e ha rilasciato degli aggiornamenti che sono risultati sufficienti. Ma cosa è stato fatto?
Per avere ben chiara la situazione possiamo consultare la fonte principale: il Garante della Privacy in Italia ha pubblicato un articolo dedicato a tutte le modifiche rispettate da ChatGPT. Queste novità hanno permetto il reintegro sul mercato italiano. Quali sono i punti essenziali che dobbiamo conoscere?
Per descrivere questo punto decisivo possiamo citare le parole del comunicato stampa ufficiale, quello che è stato pubblicato sul sito web del Garante per la protezione dei dati personali in Italia.
"ChatGPT ha implementato per gli utenti già nei giorni scorsi un modulo che consente a tutti gli utenti europei di esercitare il diritto di opposizione al trattamento dei propri dati personali e poter così escludere le conversazioni e la relativa cronologia dal training dei propri algoritmi".
Questo è uno dei punti essenziali individuati già nel podcast che anticipava il ritorno di ChatGPT sul mercato italiano: l'app adesso permette l'uso in incognito eliminando la cronologia e impedendo l'uso dei dati per allenare l'algoritmo. Quindi stop, se desideri, al salvataggio dei dati che hai introdotto.
Per ottenere questo benefit devi andare nel tuo account, cliccare su setting e spuntare l'elemento che ti permette di scegliere se preferire o meno la possibilità di mantenere la cronologia usata anche per migliorare i risultati di ChatGPT. Da questa schermata puoi esportare i tuoi dati o cancellare l'account.
Altro aspetto fondamentale delle novità introdotte da ChatGPT e che hanno permesso al Garante della Privacy di concedere il via libera a quest'applicazione: la cancellazione dei dati personali.
Oggi, se il chatbot di OpenAI presenta contenuti con dati inesatti o errati rispetto alla tua identità personale, puoi esigere e ottenere l'eliminazione di questi risultati attraverso un modulo pubblico.
#cosedagarante | istruzioni per l'uso | Se #ChatGPT genera contenuti con "informazioni inesatte" sul proprio conto o semplicemente non desidera che produca contenuti sul suo conto può chiedere la cancellazione dei propri dati attraverso questo modulo https://t.co/oqIDViXRqE pic.twitter.com/T1hD4boRys
— Guido Scorza (@guidoscorza) April 29, 2023
Tutto ciò è possibile anche se desideri semplicemente che il chatbot non presenti informazioni sul tuo conto. Questa informazione è confermata da Guido Scorza su Twitter, avvocato e componente del Collegio Garante per la protezione dei dati personali in Italia. Lo stesso modulo può essere utilizzato dai non utenti per costringere ChatGPT a non utilizzare i propri dati per l'addestramento del software.
Molto è stato fatto per adeguare ChatGPT al tema dell'uso da parte dei minorenni. Vale a dire uno dei punti che era stato indicato come problematico da parte delle autorità di controllo italiane. Le modifiche?
Nello specifico, ricorda sempre il Garante della Privacy, nella schermata di benvenuto adesso bisogna dichiarare di essere maggiorenni. Per chi ha più di 13 anni bisogna avere il consenso dei genitori. Inoltre, in fase di registrazione bisogna confermare l'età per evitare il blocco della procedura.
ChatGPT ha seguito le richieste del Garante della Privacy.
Ha adeguato la sua struttura introducendo il divieto di utilizzo ai minorenni senza consenso di genitori o tutori (e comunque bisogna aver compiuto 13 anni). Inoltre si possono cancellare le informazioni personali che vengono presentate al pubblico - corrette o meno - ed è disponibile l'opzione per cancellare la cronologia dagli archivi per evitare che le informazioni vengano usate per l'addestramento di ChatGPT. Il tutto viene arricchito da una Privacy Policy migliorata. Basterà per avere una AI a misura d'uomo?
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