Intelligenza artificiale: nasce l'AI Alliance tra Meta e IBM

AMD, Intel, Cern, Sony Group, Red Hat, Roadzen, Cerebras, Dell Technologies, Oracle, Hugging Face. Sono solo alcuni dei 50 nomi che hanno sottoscritto l'AI Alliance, la nuova alleanza tra Meta e IBM per sviluppare un'intelligenza artificiale che deve avere tre caratteristiche fondamentali: responsabile, sicura e aperta. Queste sono le parole del comunicato ufficiale pubblicato sul sito web della IBM:

"Open and transparent innovation is essential to empower a broad spectrum of AI researchers, builders, and adopters with the information and tools needed to harness these advancements in ways that prioritize safety, diversity, economic opportunity and benefits to all".

Si punta sull'innovazione aperta e trasparente. Obiettivo? Consentire a ricercatori, creatori e utilizzatori di tecnologie basate sull'intelligenza artificiale di sfruttare questi progressi in modo da dare priorità alla sicurezza. Ma anche alla diversità, alle opportunità economiche e...

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C'è una modella creata dall'AI che guadagna 10.000 Euro al mese

Aitana Lopez è una influencer spagnola, di Barcellona, che guadagna 10.000 Euro al mese. Interessante ma tutto nella norma, almeno fino a quando non leggiamo le dichiarazioni di Il punto è che, in realtà, non esiste: Rubeñ Cruz, fondatore e direttore creativo dell'agenzia di modelle The Clueless, ha dichiarato che:

"We started analysing how we were working and realised that many projects were being put on hold or cancelled due to problems beyond our control. Often it was the fault of the influencer or model and not due to design issues".

Classici problemi di un'azienda: si analizzano le evoluzioni del proprio lavoro e l'agenzia si rende conto che molti progetti venivano sospesi o cancellati a causa di problemi indipendenti dal proprio operato. Spesso era colpa dell'influencer, non della campagna. Quindi nasce l'idea: lo creiamo noi, con l'AI.

Anzi, la creiamo. Aitana Lopez viene generata con questo obiettivo, ovvero avere una modella...

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È la fine di OpenAI e ChatGPT?

Di sicuro OpenAI e ChatGPT hanno rivoluzionato lo scenario dell'innovazione digitale e il tasso di crescita di questa infrastruttura ha scardinato ogni record. Ma da qualche giorno c'è una domanda che non possiamo ignorare: sarà arrivata la fine della parabola ascendente? Tutto inizia da un passaggio chiave.

Ovvero, il licenziamento del CEO Sam Altman da OpenAI. Questo evento ha scatenato una vera e propria bufera sul mondo dell'intelligenza artificiale comprendendo anche nomi come quello della Microsoft.

"Chief technology officer Mira Murati appointed interim CEO to lead OpenAI; Sam Altman departs the company".

Così si apre il post sul blog di OpenAI. Altman non è stato sincero nelle comunicazioni con il consiglio, ostacolando la capacità di esercitare le proprie responsabilità. Quindi, il consiglio non ha più fiducia nella sua capacità di guidare OpenAI. Da qui inizia un percorso che ha portato a diversi sviluppi.

Ma...

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Tanti volontari per Neuralink: ma cosa vuol dire esattamente?

"Create a generalized brain interface to restore autonomy to those with unmet medical needs today and unlock human potential tomorrow". Questo è l'obiettivo che vuole raggiungere Elon Musk grazie a Neuralink, l’azienda che sviluppa interfacce neurali utili allo sviluppo del potenziale umano.

Per ottenere questo risultato, il 10 novembre 2023, nel blog di Neuralink è apparso un comunicato stampa con un invito chiaro e rivoluzionario, quasi fantascientifico: si cercano volontari. Per cosa? 

We’ve received approval from the reviewing independent institutional review board and our first hospital site to begin recruitment for our first-in-human clinical trial (...) for enabling people with paralysis to control external devices with their thoughts.

Quindi, si aprono le porte per il primo test clinico sull’uomo. Fino a questo momento, infatti, gli studi di Neuralink si erano svolti solo sugli animali ma la...

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Waze suggerisce le strade con incidenti frequenti grazie all'AI

Waze è uno dei nomi di riferimento per chi cerca un buon navigatore per lo smartphone. E oggi ha una funzione in più: indica strade che spesso sono interessate da incidenti. Riesce a dare quest'informazione grazie all'analisi di segnalazioni e dati elaborati dall'intelligenza artificiale.

Anche in questo caso l'AI - insieme al contributo della community - è al servizio dell'uomo e permette di evitare situazioni pericolose perché puoi scegliere percorsi alternativi a quelli che avresti seguito. Questa funzione verrà attivata a breve in tutto il mondo ed è stata presentata su un blog post ufficiale.

Cos'è Crash History Alert?

Questo è il nome della nuova funzione che consente agli utilizzatori dell'app - di sicuro una delle più evolute nel settore dei navigatori - di avere informazioni su quella che è la probabilità di scegliere una strada che ha una storia di incidenti frequenti alle...

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Arrivano i droni di Amazon anche in Italia: i clienti sempre al centro

Secondo fonti ufficiali, nel 2024 arriveranno le consegne Amazon effettuate con i droni. Quindi ci saranno dei mezzi di trasporto automatizzati che sfrecceranno nei cieli per portare in tempi minimi gli ordini.

Questo grazie al modello MK30, un drone migliorato rispetto al precedente MK27-2 e perfetto per attuare uno dei grandi progetti di Amazon. La notizia è stata annunciata all'evento Delivering the Future di Seattle, durante il quale è stato confermato che le consegne via aerea supereranno i confini USA.

Qui Amazon ha testato il servizio di consegna attraverso i droni e oggi ci sono i presupposti per lanciare questa opzione anche in altri scenari. Come, ad esempio, quello inglese e italiano. 

Alcuni dettagli sul drone Amazon MK30

Centrale per portare a termine il progetto di Amazon Prime Air, il drone utilizzato sarà completamente elettrico e con sistemi di sicurezza sviluppati nel corso degli anni. Nello...

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Oltre 40 stati USA accusano Meta di creare dipendenza tra i giovani

La notizia: più di 40 stati americani hanno deciso di fare causa a Meta. Ovvero la società che si trova a capo di Facebook, WhatsApp, Messenger e Instagram. Qual è l'accusa che viene mossa?

Mark Zuckerberg avrebbe creato i presupposti per generare dipendenza verso le sue piattaforme. A farne le spese sarebbero le generazioni più giovani. La sintesi è chiara secondo il portare Euronews:

"Lawyers claim social media uses addictive algorithms to hook young people on potentially harmful content, putting profits before mental health".

Gli avvocati degli stati sostengono che i social media di Meta utilizzano algoritmi che creano dipendenza per attirare i giovani su contenuti potenzialmente dannosi, anteponendo i profitti alla salute mentale.

I dettagli dell'accusa mossa a Meta

Nel PDF del Meta Multi State Complain possiamo trovare alcuni dettagli che ci permettono di capire qual è il punto cruciale dell'accusa. Nello...

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La sicurezza dei minori online secondo Google

Legislative Framework to Protect Children and Teens Online è il nome del documento proposto da Google per ridefinire il tema della sicurezza su internet per i più giovani. Questo argomento è sempre sul tavolo dei temi più importanti dato che si sente l'esigenza di maggior sicurezza su internet.

Ma è vero che il limite tra prevenzione e abuso non è facile da definire. Ecco perché è importante valutare il quadro legislativo per proteggere i bambini e gli adolescenti proposto da Mountain View.

L'importanza di un web sicuro

Sono anni che gli attori coinvolti (utenti, aziende, politica, associazioni) si interrogano su come migliorare la sicurezza online per i minori. E basta fare qualche ricerca sul web per trovare diverse risorse ufficiali per guidare i genitori e gli adolescenti verso un uso consapevole della rete.

Una rete che è grande risorsa di occasioni e conoscenza ma anche di minacce. Per...

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Israele e Hamas, fake news e disinformazione si diffondono sui social

Il conflitto tra Israele e Hamas rappresenta un terreno complesso anche dal punto di vista della comunicazione online. Infatti, è ormai palese che i social media sono una fonte costante di fake news e disinformazione impossibile da gestire. Soprattutto durante questa terribile vicenda.

Non è la prima volta che una battaglia si sposta sul terreno della propaganda online, i social media giocano un ruolo di primo piano per influenzare l'opinione pubblica. Mentre si consumava uno degli attacchi più duri registrati negli ultimi 50 anni, entrambe le parti in causa pubblicavano video.

Si descrivono azioni militari, magari chiedendo supporto alla popolazione. Nel frattempo i social sono invasi da video non verificati, spacciati come fonti ufficiali. E a volte non sono neanche reali.

Gli esempi di disinformazione sui social

Un tempo il luogo migliore per informarsi su eventi di portata internazionale era Twitter. Oggi sembra che le cose...

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Obituary pirating: il business dei necrologi pirati invade YouTube

Il fenomeno noto come obituary pirating, ovvero la pubblicazione dei necrologi su siti web dedicati allo scopo, ha invaso anche YouTube. Questa pratica si basa su un meccanismo eticamente discutibile.

Da fonti pubbliche si estrapolano tutti i dati relativi ai necrologi e si rilanciano su pagine web che fanno traffico attraverso le ricerche fatte da persone che cercano informazioni sulla persona defunta.

Il punto è che c'è una monetizzazione relativa al traffico che avviene grazie a circuiti pubblicitari o di affiliazione, e questo fenomeno poco etico per familiari e defunti si registra anche su YouTube.

Le caratteristiche dell'obituary pirating

Il fenomeno non è espressamente vietato da YouTube ma ha delle chiare implicazioni sul diritto a vedere rispettato il nome della persona defunta. Un conoscente fa una ricerca su Google per avere informazioni chiare sul funerale o un indirizzo per inviare fiori e si trovano di fronte a dei video...

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