iPhone rallentati: Apple pagherà 450 milioni.

Il Caffettino non invecchia mai, perché si rinnova ogni giorno con notizie e temi sempre attuali. Invece i vostri device potrebbero essere invecchiati prima del dovuto. Questo perché alcuni produttori hanno messo in atto nel tempo strategie di obsolescenza programmata che limitano la durata di un prodotto a un periodo prefissato. È ciò che è accaduto con Apple, che spingeva i clienti ad aggiornare i software dei propri iPhone per continuare ad utilizzarli. La conseguenza di questi aggiornamenti però era il rallentamento dei dispositivi, con la conseguenza che le persone erano obbligate ad acquistare un nuovo modello o a sostituire la batteria del proprio smartphone.


In seguito a questo problema, i clienti hanno organizzato una class action contro Apple. Ed è notizia di questi giorni che il colosso americano pagherà 450 milioni di euro, corrispondenti a 500 milioni di dollari, per chiudere il contenzioso con i consumatori. In...

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Scuola e lavoro da remoto anche nel futuro prossimo?

Questo Caffettino è una miscela di notizie cattive e buone. Se da un lato infatti ciò che sta accadendo nel nostro Paese e nel mondo ci preoccupa tendendoci letteralmente con il fiato sospeso, dall’altro stanno cambiando le nostre abitudini di ogni giorno, anche in senso positivo: parliamo del lavoro e dello studio da remoto che stanno prendendo piede nelle aziende, nelle scuole e nelle università. Per quanto riguarda il mondo del lavoro, gli uffici sono vuoti e mentre in alcune aziende i dipendenti sono in ferie, in altre le persone stanno lavorando da casa. Ma questo smart working obbligato ha l’effetto di migliorare le performance dei lavoratori oppure di ridurle?


Già da qualche anno lo smart working si stava facendo largo in diverse aziende italiane, ma oggi naturalmente molte realtà stanno accelerando fortemente l’adozione di questa soluzione. E stando a ciò che ho potuto capire da amici, colleghi e chi mi segue sui...

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LinkedIn. Stories di ordinari social.

Facebook, Instagram, WhatsApp, Messenger e Snapchat. Ormai solo il Caffettino non ha le Stories. Comunque non ne abbiamo bisogno, perché la voce per definizione è una infinita fonte di storie. Quella che vi racconto oggi riguarda proprio le Stories, che presto arriveranno anche su LinkedIn, la celebre rete professionale di cui ormai quasi tutti facciamo parte. In particolare, dopo una prima fase di test interna, a partire dai prossimi mesi le Stories di LinkedIn saranno disponibili per gli utenti in versione beta. Una novità importante per la piattaforma di Microsoft, che dopo le LinkedIn Live introduce un altro strumento per condividere i propri contenuti.


Come avviene per altri social, le LinkedIn Stories saranno costituite da video di pochi secondi che spariranno dal feed dopo ventiquattro ore. L’obiettivo sarà quello di arricchire i profili con le esperienze professionali, in un racconto virtuale della propria giornata lavorativa. Le versione...

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CoronaCoin: la speculazione ai tempi del coronavirus.

Nel Caffettino ci siamo già occupati di coronavirus, sia in relazione all’intelligenza artificiale che ci aiuta a prevedere l’andamento dell’epidemia, sia per quanto riguarda la creazione di contenuti ai tempi del virus. Ma oggi non possiamo fare a meno di tornare sull’argomento, perché dopo l’aumento ingiustificato dei prezzi di mascherine e igienizzanti è in atto una nuova speculazione sulla malattia, stavolta nell’ambito dell’economia digitale. Sì, perché recentemente è nato il CoronaCoin: si tratta di una criptovaluta creata da un team di sette sviluppatori, la maggior parte residenti in Europa, che è stata lanciata con un semplice post su Reddit.


Come funziona? All’inizio gli autori dell’iniziativa hanno messo a disposizione un numero di criptovalute pari a quello della popolazione mondiale, di poco superiore ai 7,6 miliardi. Poi ogni quarantotto ore hanno iniziato a...

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Il candidato USA è un fake, ma Twitter lo verifica.

Siete certi che dietro il Caffettino ci sia io in persona e non qualcun altro? Ovviamente vi sto provocando, perché la mia identità è verificata al cento per cento. Ma attenzione, perché online è facile creare false identità facendosi passare per qualcun altro. È ciò che ha fatto uno studente di diciassette anni negli Stati Uniti, creando un account fake di un candidato repubblicano alle elezioni americane. Fin qui tutto normale, ma la vera notizia è che Twitter ha verificato l’account, concedendogli il badge blu che permette alle persone di sapere che un profilo di interesse pubblico è autentico. Quali sono state le conseguenze della bravata di questo teenager?


Una volta verificato l’account gli utenti hanno iniziato a interagirci, come se fosse di una persona reale. In particolare, il profilo era quello di Andrew Walz, candidato del Rhode Island che aveva come slogan: “Facciamo il cambiamento a...

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Google vieta l’iscrizione agli under 14.

Il nostro Caffettino si può gustare a ogni età, ma online ci sono contenuti che non dovrebbero essere alla portata di tutti. Per questo Google dal 31 marzo introdurrà nuovi termini di servizio, secondo i quali per creare un account i minori di 14 anni dovranno essere supervisionati da un genitore o da un tutore legale. In particolare, per creare un nuovo account si dovrà passare per un’app disponibile sia per Android che per iOS, Google Family Link, che permette agli adulti già in possesso di Gmail, di un’app o in generale di un profilo Google di creare un altro account collegato ai minori di età inferiore ai 14 anni. Ma come funziona nel dettaglio Family Link?


Al momento non è ancora chiaro come avverrà concretamente il controllo sui ragazzi, ma è già noto che con Family Link si potranno gestire le impostazioni del profilo Google dei propri figli, le applicazioni e i tempi di utilizzo, sarà...

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I vostri gruppi WhatsApp si trovano su Google?

Il nostro Caffettino naturalmente è indicizzato su Google, ma cosa direste se lo fossero anche contenuti privati come i vostri gruppi di WhatsApp? Se vi sembra impossibile, devo dirvi che non è così. Infatti la privacy dei gruppi è a rischio, come ha rivelato il giornalista tedesco Jordan Wildon: stando alla sua scoperta, mediante specifiche ricerche su Google si possono trovare i collegamenti alle chat di gruppo di WhatsApp, avendo accesso ai nominativi delle persone che ne fanno parte e ai loro numeri di cellulare. La scoperta di Wildon è stata confermata dall’ingegnera Jane Wong, che ha trovato oltre 400mila Url pubbliche di gruppi mediante una banale ricerca.


Come è possibile? Il fatto è che i gruppi di questi programmi di messaggistica hanno un link: gli amministratori di un gruppo possono condividerlo con altre persone per invitarle a entrare nella chat, facendo in modo che lo stesso link venga pubblicato in rete....

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Sette italiani su dieci lavorano nel tempo libero.

Se siete oberati di lavoro, staccate la spina per qualche minuto e concedetevi questo Caffettino. Vi aiuterà a capire che non siete gli unici stakanovisti a dedicare gran parte del tempo all’attività lavorativa, anche fuori dall’ufficio. Infatti la notizia di oggi è che sette italiani su dieci si portano il lavoro a casa e in ferie, rispondendo a telefonate, email e messaggi. A dirlo è un’indagine del Randstad Workmonitor condotta in trentaquattro Paesi, che rileva come il 71% degli italiani lavora anche oltre l’orario d’ufficio. E non parliamo soltanto di imprenditori, ma anche di manager e dipendenti, che sono sempre più reperibili durante il proprio tempo libero.


Nella classifica dei più grandi lavoratori del mondo il primato assoluto è della Cina (89%), mentre gli Stati Uniti sono sotto di noi con il 64%. Anche rispetto agli altri Paesi europei siamo molto più stakanovisti, se pensiamo che...

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I contenuti oltre il coronavirus.

Se siete stanchi di leggere notizie che riguardano esclusivamente il coronavirus, questo Caffettino fa per voi. Oggi infatti parliamo della creazione di contenuti al di là delle tendenze che si impadroniscono dell’informazione, proprio come nel caso del famigerato virus. Non è possibile che i portali, i siti e i quotidiani di ogni Paese parlino soltanto di questo, come se nel mondo non stesse accadendo nient’altro. Eppure, andando sui vari aggregatori di notizie come Google News, sembrerebbe l’esatto contrario. Tra l’altro il fenomeno è molto più esteso di così, perché riguarda anche i siti specialistici, ad esempio quelli che si occupano soltanto di informazione tecnologica.


Ciò accade perché il pubblico è talmente assuefatto alle tendenze che i creatori di contenuti come Youtuber, podcaster o blogger non potrebbero parlare di altro, anche se lo volessero: l’algoritmo non premia i contenuti...

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Tre motivi per realizzare podcast aziendali.

Nel nostro Caffettino parliamo frequentemente di aziende, ma spesso anche loro hanno qualcosa da dire. E sicuramente anche per loro i podcast possono rivelarsi un mezzo ideale di comunicazione. Infatti, se fino a qualche tempo fa il podcast era visto come una sorta di puntata radiofonica dal contenuto artistico, da tempo anche in Italia questo strumento è diventato un asset importante per le imprese. Naturalmente sono di parte, per via della mia masterclass e dei miei corsi, ma è un fatto che i podcast possono dare slancio ad un’azienda, facendo in modo che l’ascoltatore si senta più vicino a chi comunica. Di certo fare podcast è faticoso, perché ogni giorno bisogna realizzare e comunicare un contenuto, senza contare che non c’è uno staff ad aiutarci poiché siamo soli davanti al microfono. Ma nonostante questo aspetto, vi assicuro che vale la pena realizzare dei podcast per la vostra azienda. Perché? I motivi...

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