Il voto digitale è la soluzione per sconfiggere l'astensionismo?

Jun 17, 2024

Le elezioni UE 2024 sono terminate e, al netto del risultato politico, possiamo essere d'accordo sul fatto che l'astensionismo è protagonista assoluto. In Italia, infatti, ha votato meno di un italiano su due. Ovvero - come ci ricorda AdnKronos -  oltre il 49% degli aventi diritto. Il confronto con la media europea?

Il dato generale parla chiaro: c'è un miglioramento rispetto al 2019, dal 50,66% al 51%. I motivi di questa tendenza all'astensionismo in Italia sono tanti e abbracciano aspetti sociali, economici, culturali. Anche la fine dei grandi partiti politici, il senso di impotenza e la secolarizzazione sono aspetti importanti.

C'è sfiducia nelle istituzioni ed è interessante notare che al sud l'astensionismo è superiore. E che i dati sono mitigati dal fatto che ci sono state le elezioni comunali che hanno aumentato il flusso. Ma esiste un modo per invertire questa tendenza e riportare gli elettori verso l'esercizio del proprio diritto di voto?

Il voto digitale, di cosa si tratta?

Dobbiamo chiarire un punto: esistono due tipi di voto digitale. Il primo è l'e-voting che prevede l'utilizzo di una sorta di laptop al seggio. Quindi, l'elettore deve sempre recarsi nella cabina istituita per lo scopo e indicare la sua preferenza su un monitor, che sostituisce la classica scheda cartacea.

Benefici? Di sicuro tempi ridotti dato che puoi avere subito dopo la chiusura delle votazioni i risultati. Senza il classico spoglio che può durare anche diverse ore. Poi c'è l'i-voting, ovvero il voto elettronico online che ti consente di dare la tua preferenza attraverso la connessione a internet. I vantaggi?

Sono chiaramente tanti: diminuiscono i costi per le elezioni, consenti a tutti di votare anche a chi si trova lontano dal proprio seggo elettorale. E, in linea di principio, si potrebbe ridurre l'astensionismo intercettando quelle persone che non si recano alle urne per scarsa motivazione.

Un caso concreto: l'Estonia

Il voto in remoto attraverso le tecnologie digitali non è un'utopia. Questa opzione è già stata adottata da diversi paesi. Il caso concreto: l'Estonia. Sia nelle elezioni locali del 2005 che in quelle nazionali del 2011, gli istituti hanno registrato un aumento importante dei votanti. Qualche dato reale? Nel 2017: 

186.034 persone fra gli aventi diritto hanno preferito votare direttamente dal proprio computer. Il 31,7% degli elettori – che hanno confermato la fiducia ai principali partiti – ha votato elettronicamente.

Bisogna aggiungere che l'Estonia è considerata la repubblica più digitale al mondo (una digital nation) e che ha investito molto in queste tecnologie. Ma il rapporto dell'OCSE (Office for Democratic Institutions and Human Rights) ci ricorda che non sono da escludere possibili manipolazioni dell'esito.

Voto online e astensione: soluzione?

Se guardiamo i dati nudi e crudi la risposta è sì. Prendendo in considerazione le informazioni che troviamo sul portale Agenda Digitale, partendo dall'inizio secolo 2000, abbiamo Italia che passa dall'81% al 64%, Stati Uniti dall'86% al 71% e Francia dall'80% al 74%. Poi ci sono paesi con voto elettronico su internet che crescono vertiginosamente. Tipo Sud Corea dal 57% al 77% ed Estonia dal 58% al 64%.

Quindi è questa la soluzione? Procediamo con il voto digitale? Non è così facile, in Italia dobbiamo considerare una serie di fattori fondamentali. Come, ad esempio, l'età dei votanti (e sappiamo bene che l'Italia è un paese anziano), le tecnologie e le competenze a disposizione. Ma anche l'infrastruttura pubblica: nel dicembre 2023 il Viminale ha sperimentato il voto elettronico.

Risultato? Abbiamo 2.681 partecipanti e oltre 9mila i tentativi non autorizzati di accesso. Non ci sono stati attacchi informatici ma già questo è un segno della pericolosità delle operazioni. Già così abbiamo un bel po' di problemi da risolvere. Tanto che nelle ultime elezioni europee il sistema è andato in tilt.

Si sono avuti notevoli disagi nello spoglio delle schede a Roma. Il voto elettronico via internet funziona bene in paesi con pochi abitanti e con infrastrutture molto particolari: nelle grandi nazioni questo passaggio è lontano. Dovremo trovare il modo di ravvivare diversamente la passione per la politica.

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