Apple Intelligence: annunciato ritardo per l'Europa

Jul 01, 2024

Apple Intelligence, l'AI di Cupertino che dovrebbe cambiare l'esperienza d'uso dei prodotti, non sarà disponibile nel prossimo aggiornamento per i dispositivi in Europa. Quindi, niente intelligenza artificiale integrata con il nuovo iOS 18 a causa delle stringenti regole del Digital Markets Act (DMA).

Vale a dire la normativa europea che regola la concorrenza nei mercati digitali. Questa è la dichiarazione ufficiale che la Apple fa attraverso le colonne del Financial Times. In Europa, saranno bloccate tre novità: quelle relative al Mirroring per controllare l'iPhone da un Mac collegato, i miglioramenti di SharePlay che consente di utilizzare lo schermo di un utente connesso e l'Apple Intelligence. Il motivo?

Il problema è ChatGPT

Per capire i motivi del blocco conviene fare un passo indietro. L'integrazione dell'intelligenza artificiale sui dispositivi di Cupertino prende il nome di Apple Intelligence. Vale a dire una serie di miglioramenti che permettono anche di sfruttare al meglio Siri e di utilizzare applicazioni come ChatGPT.

Il nodo sarebbe proprio questo: l’integrazione del prodotto firmato da OpenAI all’interno del sistema operativo. ChatGPT pretende la creazione di un account in Europa, vincolo non necessario in USA dove si può utilizzare senza creare profili o verificare l'età: condizione non accettabile secondo il DMA.

Quindi, non potendo lavorare in anonimo, Apple non può operare seguendo le regole del suo Private Cloud Compute. Ovvero quello che viene definito dalla stessa Cupertino come una nuova frontiera della privacy per quanto riguarda l’intelligenza artificiale. Ecco un concetto fondamentale:

"Quando viene formulata una richiesta, Apple Intelligence valuta se è possibile elaborarla in locale sul dispositivo. Se richiede una potenza di elaborazione maggiore, ricorre a Private Cloud Compute che invierà ai server con chip Apple solo i dati strettamente necessari per gestirla".

Quando si risolverà il problema?

Non è chiaro quanto tempo ci vorrà per chiarire, non ci sono indicazioni per ottenere queste funzionalità nell’UE. Oscure sono anche le modifiche che Cupertino dovrebbe seguire per rientrare nel DMA. Alcune funzionalità Apple Intelligence per Siri comunque non saranno lanciate fino al 2025.

Poco male, qualcuno penserà. Ma Genmoji, Image Playground e Writing Tools dovrebbero essere disponibili già da settembre. Ma non per gli utenti che si trovano in Europa (fonte macrumors.com).

Buona notizia: la stessa Apple è disponibile a risolvere il problema. Come? Fornendo a tutti gli utenti le prestazioni dell'intelligenza artificiale, rispettando le regole e senza compromettere la sicurezza dei dispositivi caratterizzati dal logo con la mela morsicata. Che tra l'altro non si fermano a OpenAI dato che la Apple sta collaborando anche con Meta per lo sviluppo comune sul fronte AI.

Uno spiraglio dall'Unione Europea

Qualcuno sostiene che gli americani creano, i cinesi copiano e gli europei regolamentano. Un po' è vero, ma stiamo parlando di concorrenza leale e rispetto di alcune regole di base per creare un terreno comune. L'Europa non vuole frenare gli investimenti, anzi: le parole del portavoce dell'UE Thomas Regnier, intervistato da The Verge sulla vicenda Apple Intelligence, sono chiare:

“The EU is an attractive market of 450 million potential users, and has always been open for business for any company that wants to provide services in the European internal market. Gatekeepers are welcome to offer their services in Europe, provided that they comply with our rules aimed at ensuring fair competition.”

L'Unione Europea è un mercato che attrae 450 milioni di potenziali utenti. Ed è sempre stata un'entità aperta alle attività economiche per qualsiasi azienda che desideri fornire servizi, questo è chiaro. Ma a condizione che rispettino le regole. Regole necessarie per garantire una concorrenza leale.

Dall'altro lato troviamo una Apple collaborativa. Infatti, il portavoce Fred Sainz sostiene che Cupertino collaborerà con la Commissione Europea nel tentativo di trovare una soluzione adeguata.

Anche perché l'integrazione tra OpenAI e iPhone potrebbe essere l'evento chiave per portare ChatGPT verso un uso diffuso, veramente universale e quotidiano per un gran numero di utenti.

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